MERCI DADI
L'idea di fondare l'A.D.G.P.A. è nata nel 1991 ed il progetto si è realizzato nel 1992. Nel 2018 l'associazione ha compiuto il 26° anno di età ed ha dato vita alla sua 25^ Convention Internazionale, la manifestazione dedicata alla chitarra acustica ed elettrica più longeva d'Italia. Per festeggiare il raggiungimento di un traguardo così prestigioso si è deciso di non limitarsi ad organizzare un'edizione speciale della Convention ma di produrre anche qualcosa destinato a restare e che evidenziasse il rapporto privilegiato creatosi negli anni tra i Soci Operativi ed i musicisti professionisti; un rapporto privilegiato che ha reso semplice quello che sembrava difficile. E' bastato, infatti, lanciare l'idea di produrre un disco per riuscire a riunire decine di straordinari musicisti e dar vita ad un'opera unica che rappresenta una finestra sul panorama chitarristico italiano degli ultimi trent'anni. Ben 22
sono stati i musicisti amici dell'A.D.G.P.A. che hanno collaborato all'incisione
di un album intitolato "Merci Dadi" in omaggio a Marcel Dadi, il mitico "Re del fingerstyle" Protagonist
dell'opera sono:
La recensione pubblicata dalla rivista Guitar Club MERCI DADI Merci Dadi non può e non deve essere giudicato come un normale lavoro discografico, perché rappresenta, attraverso i suoi protagonisti, più di un quarto di secolo della storia del movimento chitarristico italiano. Prodotto dall'Atkins-Dadi Guitar Players Association e concepito dopo la venticinquesima edizione della sua Convention, la manifestazione musicale più longeva del nostro Paese, l'album si è formato grazie al contributo artistico di molti dei più rappresentativi chitarristi italiani e di alcuni Soci Operativi dell'A.D.G.P.A. L'importanza dell'opera è sottolineata da una confezione curatissima, impreziosita da una ineccepibile impostazione grafica e da un libretto che riporta le foto e le biografie di tutti i musicisti. Il titolo "Merci Dadi" è ovviamente riferito a Marcel Dadi, il mitico "Re del fingerstyle" che ha prima ispirato e poi favorito la nascita e la crescita dell'A.D.G.P.A., di Issoudun Capitale de la Guitare e di tante altre associazioni musicali sparse per il mondo. I 20 brani proposti sono ordinati seguendo l'ordine alfabetico dei loro esecutori e l'apertura è pertanto riservata a "Groove" di Andrea Benzoni. Si tratta di una composizione per chitarra ed orchestra che ben rappresenta l'estro e la competenza musicale di un musicista completo, tanto da poter rivestire il prestigioso ruolo di Direttore d'Orchestra in situazioni anche non prettamente chitarristiche. Con "Good Morning Mr. Breau" di Roberto Bettelli la chitarra diventa unica protagonista di una composizione dedicata a Lenny Breau dove la tecnica strumentale è finalizzata alla creazione di un tappeto sonoro complesso ed affascinante al tempo stesso. La successiva "Atlantico" di Sergio Arturo Calonego attira l'attenzione sin dalla prima nota per la qualità sonora ma riesce poi ad accompagnare l'ascoltatore lungo un percorso musicale che si identifica in un vero e proprio emozionante viaggio virtuale. Il medesimo obbiettivo se lo pone Marcello Capra con "Vision" ma il suo personalissimo e dinamico modo di suonare con il plettro porta ad un impatto ritmico/sonoro dall'effetto quasi ipnotico. Con "Impromptus", improvvisazione jazz di Paolo Cattaneo e Giovanni Monteforte, si entra nel mondo complesso ed affascinante della musica atonale di cui i due sono assoluti pionieri. Il loro "Dimensione Verticale" del 1989, infatti, è stato il primo CD in Italia -inciso da chitarristi- dedicato alla musica atonale. Sorprendente, per
altri versi, è la "Ninna nanna per Alice" di Gigi
Cifarelli. Beppe Gambetta, invece, con "Chipmunk" fa semplicemente il Beppe Gambetta, mettendo in mostra senza risparmio il suo noto bagaglio tecnico, che gli consente una velocità di esecuzione impressionante. Altro artista di fondamentale importanza è Paolo Giordano, il primo a rendere popolare a casa nostra la tecnica del tapping a due mani. In "Thinkin'Elf" si ha un'apertura tipica del genere ma la composizione si sviluppa poi sapientemente con aperture inaspettate e di assoluta qualità esecutiva. Nell'album, oltre ai "Senatori" della musica italiana, si ha la possibilità di ascoltare alcuni rappresentanti della nuova generazione dei chitarristi italiani ed Emanuele Grafitti è sicuramente uno dei giovani più talentuosi ed interessanti. Capace di esprimersi compiutamente in tutti gli stili musicali, sfrutta la sua vasta conoscenza per comporre brani dalle mille sfaccettature, senza però disconoscere l'importanza della melodia che, anche in "Cieli di Luglio", gode di un grande risalto. Con la "Second Hand" di Alberto Grollo si entra in un'atmosfera country inaspettata ma quanto mai divertente e coinvolgente. D'altra parte il chitarrista di Conegliano è sicuramente tra i più prolifici di casa nostra e dalla sua propensione all'esplorazione musicale è sempre lecito aspettarsi qualche piacevole sorpresa. A confermare l'altissimo livello qualitativo dell'album contribuisce la pregevole "Sunset Song" di Franco Morone, un artista conosciuto ben oltre i nostri confini tanto per le doti di compositore che di esecutore. Passando alla traccia successiva, già dalla prima nota è possibile identificare il tocco ed il suono di Pietro Nobile, che al progetto dell'A.D.G.P.A. ha offerto non solo il suo talento musicale ma anche la ben nota competenza con la quale gestisce l'Acoustic Design. E' nel suo Studio di registrazione, infatti, che sono stati registrati molti dei brani di "Merci Dadi" ed è per questo che il disco è in grado di fare la felicità non solo degli appassionati della sei corde ma anche dei fortunati possessori di raffinati impianti Hi-Fi. Resta da dire che "Manime", qualità sonora a parte, è un piccolo capolavoro di sensibilità artistica. Sandro Nola, co-fondatore dell'Associazione di cui è l'attuale Segretario, presenta "Tra noi" una composizione tanto dolce e melodica da sembrare una canzone senza parole. Sarebbe bello ascoltarla supportata da un testo, perché mostra enormi potenzialità in questo senso. Giulio Redaelli e Socrate Verona propongono con "Clipper" una musica evocativa e raffinata. Dopo un inizio stimolante ma ingannevole, il brano imbocca una direzione apparentemente non conseguente ma assolutamente affascinante. Da ascoltare con parsimonia perché, una volta memorizzato, è davvero difficile toglierselo dalla testa. Claudio Rudella, bisogna riconoscerlo, ce l'ha messa tutta per lasciare una traccia acustica in "Tra spine e felicità" ma la sua anima rock è chiaramente incontenibile e finisce con l'esprimersi attraverso una serie di assoli elettrici "partecipati", melodici e calibratissimi. D'altra parte un po' di rock, in un disco che propone anche fingerstile, jazz, flamenco, musica atonale, classica e picking, ci sta benissimo, se non altro per ricordare che l'A.D.G.P.A. si rivolge a tutti i chitarristi acustici ed elettrici, senza distinzioni di stile. Ed è proprio il repentino passaggio tra un musicista rock ed uno di derivazione classica a sottolineare il fascino delle differenze. In verità la bravissima Paola Selva non si propone in veste di chitarrista classica ma mette in evidenza il suo lato acustico, con una composizione, "Confine", di pregevole fattura ed eseguita in modo a dir poco impeccabile. A dimostrazione del fatto che molti dei Soci Operativi dell'A.D.G.P.A. sono chitarristi evoluti che potrebbero animare la scena delle Convention invece che prestare il loro preziosissimo contributo dietro le quinte, vi è la "Heaven and Hell" di Stefano Speroni, un chitarrista che ha comunque fatto parte del gruppo internazionale dei Lowlands e che, dunque, può vantare diverse incisioni al suo attivo. E' anche grazie a persone come lui e Sandro Nola, che l'Associazione è riuscita ad operare per più di un quarto di secolo senza avvertire il peso del tempo che passa. Con "Samba Pra Voce" anche il flamenco si ritaglia uno spazio importante attraverso il contributo di Antonio Tarantino, un punto di riferimento assoluto nel nostro Paese, sia dal punto di vista tecnico che storico. Una bella composizione originale suonata con assoluta maestria. La traccia numero 19 è quella che incarna più di ogni altra lo spirito dell'album. "Marino & Marcel" è stata infatti ispirata a Roberto Bettelli dall'amicizia che legava Marino Vignali a Marcel Dadi; un'amicizia che è stata alla base della fondazione dell'A.D.G.P.A.. A suonarla è proprio Marino Vignali, il Presidente dell'Associazione, che, dismessa per un giorno la toga, non si è sottratto all'obbligo morale di varcare per la prima volta la soglia di uno studio di registrazione. Il brano, nato come prettamente picking, è stato volutamente suonato senza thumbpick ed interpretato in modo tale da privilegiare la parte armonica rispetto a quella ritmica. Questo allo scopo di ricordare che l'era picking di Dadi ha rappresentato solo la parte iniziale della sua carriera. Non per nulla, con il passare degli anni, il suo soprannome più utilizzato è stato quello -dal significato più ampio- di "Re del Fingerstyle". L'ordine alfabetico utilizzato riserva la chiusura dell'opera a Riccardo Zappa, quello che da molti viene ricordato come il "Padre" della musica acustica moderna italiana. Celestion, l'album che lo ha reso celebre, risale infatti al 1977 e da allora Riccardo è diventato un punto di riferimento nel panorama musicale italiano. Il suo stile risulta immediatamente riconoscibile e "Meditativo" ne è un ottimo esempio. In conclusione, si può tranquillamente affermare che "Merci Dadi" è un disco destinato ad essere conteso dai collezionisti, sia perché riunisce molti dei più rappresentativi artisti italiani, sia perché impreziosito da una bellissimo packaging che lo rende un oggetto assai desiderabile. Non è facile, però, ottenerne una copia, perché l'A.D.G.P.A. ha deciso di non trasformare il progetto in un'operazione commerciale e, quindi, il CD non è in vendita ma verrà regalato, nell'ambito delle prossime edizioni del Guitar International Rendez-vous, a chi dimostrerà di apprezzarne il valore artistico ed il significato morale.
La recensione pubblicata dalla rivista Chitarra Acustica
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