CANZONE PER UN PINO ITALIANO.
di Pino Distaso
Sonata per chitarra in due movimenti: - 1°- vivace 2° largo.
Accordatura 1°corda mi, 2°si , 3° mi, 4° mi, 5° si, 6° mi.
I° Movimento
Il pino in questione non sono io, ma l'albero tipico cosi amato, profumato e ben situato nel nostro paese.
Ne immagino uno giovanissimo, un virgulto che spunta in un luogo sulla costa tirrenica, in Toscana. Spiaggia per chilometri , tanti secoli fa… non succedeva mai niente. davanti a lui non succedeva mai niente.
Notte dei tempi, prima il vuoto il nulla , poi la creazione.
Incipit: la creazione: Misure 1-4, terzine di ottavi , tempo tagliato, in due , moderato;, ottave e quinte parallele mi si mi si scendono di una quarta e di una quinta .poi salgono con moto retrogrado Affermo l'intervallo dominante I-V asc, I-IV disc. Sono ateo ma qui mi figuro Dio col dito indice steso che da il tocco della vita, il tocco raffigurato da Michelangelo nella Cappella Sistina.
1° tema , il germoglio: Mis. 5-19 sol# si mi fa# mi ,intercalato da mi si armonici , appare il sol# è nota caratteristica : prima nota diversa da mi e si, alterata. III M di mi. Scala di Modo maggiore.
Mis 19-25 qui è la vita che si afferma . su questo tema spesso mi dilungo e improvviso.
Ha un carattere discendente che prepara l'unica verità inconfutabile : gli attimi si susseguono.
Agonica: Notate le velocità di ogni sezione citata, continuo ad incrementarla, carico energia ritmica progressivamente per arrivare all'accelerazione massima del prossimo frammento.
Mis 26-47: il tempo che passa, l'eternità : mi fa# sol nat.- si do re ripetuti 5 volte; dalle quartine di sedicesimi alle sestine, accelera ancora. Il sol è naturale : il tema 1° era nel modo mag. ora seppur mascherato nella velocità e trattato come nota cromatica di passaggio afferma il modo min.
Presentando entrambi i modi del sistema tonale esprimo, il cardine, lo strumento armonico. il tutto.
Così ottengo il senso del perenne impianto, per lo meno rispetto ai concetti di consonanza dell'orecchio materno occidentale .
Mis 48-53 Ponte d'attesa e di preparazione, spesso lo ritornello, ecco la vicenda:
Un giorno, secoli fa, l'albero è giovane e saldo, qualcosa accade proprio dinnanzi a lui.
Da un bastimento che viene da Sud, si stacca una scialuppa, sulla spiaggia viene lasciato un uomo, delirante : è Michelangelo Merisi Il Caravaggio. grande pittore avanti 200 anni rispetto ai suoi contemporanei , nello stile naturalista e nella scelta dei soggetti . Animo tormentato, con un brutto carattere viene accusato di omicidio dalle guardie papali a Roma , in una rissa davanti a una bettola assassina il suo antagonista, deve scappare.
Nel 1610, sulla spiaggia di Port' Ercole, dove era in attesa di rientrare a Roma per ricevere la grazia, viene arrestato e incarcerato per 2 giorni, perché scambiato per qualcun'altro, perdendo così tutti i suoi averi. Due giorni dopo sulla stessa spiaggia, cercando di recuperare le sue cose, morirà di " febbre maligna". Era il 18 agosto del 1610 Caravaggio non aveva ancora 39 anni, pochi giorni dopo arriverà la grazia con il permesso di ritornare a Roma.
Io immagino che muoia davanti al nostro pino.
Misure 54-96 : triadi del primo grado e del quarto a parti late: mi mi sol# = MI Maj , accordo perfetto tonica al basso, quinta omessa e mi do# la = LA Maj. secondo rivolto, quinta al basso .
Molto veloce q = 140 ecco il tema dell'artista d'animo di pennello e di spada .
Tema virile barbaro, espressivo, estremamente dinamico: tutta la sua vita è li, furore e sensibilità dei sentimenti e degli affetti, struggere nell'amore e impazzire nell'odio.
Mis 74:Riappare il primo tema , molto espressivo chiaro e forte a note doppie, rappresenta l'infanzia e la gioventù che sono passati , restano solo il rimpianto le speranze , le disillusioni .
Conclude il primo movimento la figurazione accordale Mi Mag. La Mag., come un battito spasmodico di cuore che perde colpi, aritmico si interrompe ripiglia con meno forza , cessa : Exit.
II° Movimento
Il pino è sempre li , dopo l'unico drammatico avvenimento citato, non ri-succede niente, ancora il nulla, fino all'oggi.
Nella mia mente cerco un pensiero , qualcosa che si ricolleghi alla vicenda che ho narrato, una figura di paragone, un ambito ideale che possa contenere il senso di quella vita e di quella morte.
Cerco qualcuno che abbia, anche lui, anticipato i tempi e che sia stato annullato dalla sua modernità ante litteram.
Beethoven! Portatore di handicap, nato da famiglia disgraziata, costretto alla solitudine dalla malattia uditiva, vive l'adultità vergognandosi della sua condizione, colpito nell'organo che più rappresenta il musicista. Esposto allo scherno si isola ma ama il genere umano!
Come introdurre , come trattare con i suoni una figura di tale forza proteica?
Mis. 97-118: q = 70, 4\4 arpeggio d'ottavi del primo rivolto di Mi maj seguito pacatamente da Re# min con la V° diminuita, in primo rivolto, poi ancora Mi maj e La Maj. secondo rivolto:
I - VII ( sostituzione del V) - I - IV .
Sono ancora su i gradi principali della tonalità come nell'incipit del I° mov. Stavolta con andamento dignitoso organizzo una figura che richiama la musica classica romantica o neo romantica, da il senso del tempo che scorre.
Gli ultimi due accordi si spengono lentamente, tenui ma presaghi, segue un silenzio coronato, non lungo e ( Mis. 119-137) dalle tenebre emerge con dinamica a crescere il tema della marcia " alla turca" IV mov. Sinfonia N°9. dal forte al mezzo forte per la chiusura .
Mis 138-165 Netto e solitario ora suona il tema dell'inno alla gioia , suonato con nota singola sulla prima corda, molto espressivo, un po' accelerato, con note legate , intercalo con un singolo colpo sulla sesta corda.
Concludo senza il movimento a scendere beethoveniano…. non saprei come risolverlo! Come uscire, non ho strumenti espressivi che reggano!, niente può essere suonato dopo una citazione di tal peso: intuisco che un glissato a scendere dell'ultima nota della melodia la fa sparire nel nulla, anche lei risucchiata dal tempo, dall'eternità.
Mis. 167-186: per concludere ecco appunto il movimento ridondante delle sestine di sedicesimi del primo movimento, quello" dell'eternita" .
Coda: Rallento un mordente sulla prima corda il cui suono va a morire: rimane solo il tocco del dito, senza suono un rumore: il dito, il corpo, la materialità fisica della carne