L'ADGPA italiana è nata nel 1992 ponendosi come primo obbiettivo quello di creare un momento d'incontro dedicato ai musicisti professionisti ed agli appassionati dello strumento. Nel 1992 la rete, appena nata, non era ancora diffusa e l'unica opportunità di conoscere l'opera di un artista era quella di assistere ai suoi concerti o ascoltare i suoi dischi. Gli stessi musicisti professionisti avevano pochissime occasioni per conoscersi. E' per questo che la prima Convention dell'ADGPA, svoltasi nella splendida location del SERMIG di Torino, è stata percepita come una vera e propria rivoluzione, perché non solo ha ospitato il primo concerto italiano di Marcel Dadi, l'allora indiscusso "Re del fingerstyle", ma anche perché ha riunito per la prima volta in un unico luogo quasi tutti i migliori chitarristi italiani dell'epoca, ad iniziare dal più noto e rappresentativo: Franco Cerri. L'aspetto più innovativo della manifestazione era proprio quello di consentire un contatto diretto tra i musicisti professionisti e tra questi e gli appassionati. Non essendo stato ovviamente possibile concentrare in 3 giorni l'esibizione di tutti i più noti artisti italiani, qualcuno è rimasto escluso dal cartellone ma questo non ha impedito a tanti chitarristi professionisti di presentarsi al SERMIG nelle vesti di semplici partecipanti all'evento. Vale la pena di ricordare che, oltre a Marcel Dadi, i protagonisti ufficiali della prima Convention sono stati (in ordine alfabetico) Paolo Cattaneo (Jazz), Franco Cerri (Jazz), Gigi Cifarelli (Jazz/Blues), Maurizio Colonna (Classica), Paolo Giordano (Fingerstyle), Walter Lupi (Fingerstyle), Tolo Marton (Blues/Rock), Giovanni Monteforte (Jazz), Franco Morone (Fingerstyle), Pietro Nobile (Fingerstyle), Roberto Riva (Flamenco), Luca Zamponi (Fusion).
Nei suoi trent'anni di vita la Convention Internazionale dell'ADGPA ha ospitato centinaia di artisti provenienti da tutte le parti del Mondo, diventando la più longeva manifestazione italiana dedicata alla chitarra acustica ed elettrica senza distinzioni di stile.
LA
STORIA
La decisione di limitare a 30 le edizioni del meeting riguarda solo il suo format e non esclude quindi la possibilità di dare vita a nuovi eventi di diversa impostazione.
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